A breve distanza dalla centrale Piazza Tasso, troviamo la Basilica di Sant’Antonino (XI secolo), autentico emblema di profonda fede e diffusa devozione religiosa.
I sorrentini nutrono un profondo affetto per questa chiesa in quanto è dedicata allo stesso santo patrono, i cui resti pare siano conservati qui.
Sant’Antonino è associato a diversi miracoli che hanno alimentato un diffuso sentimento religioso.
Tra questi c’è il celebre racconto di un bambino salvato dalle fauci di un pescecane per intercessione del santo.
A testimonianza di ciò, proprio all’ingresso principale della basilica, si possono osservare le ossa di balena ritenute legate a questo straordinario evento.
Essendo tra le basiliche più antiche della Penisola Sorrentina, questa in particolare è da sempre una meta di pellegrinaggi.
Ai lati dell’altare principale, due opere d’arte custodiscono una ricca collezione di reliquie di santi.
Il 14 febbraio, nel giorno della festa, una moltitudine di persone si riunisce per rendere omaggio ai resti di Sant’Antonino nella cripta, sottolineando che certe espressioni di affetto religioso resistono nonostante il trascorrere del tempo
Inoltre, durante la giornata festiva, l’intera città partecipa con fervente devozione alla processione che si snoda per le vie principali della località.
Il corteo, con la partecipazione delle rappresentanze delle Confraternite e Arciconfraternite di Sorrento, delle cariche religiose e dell’Amministrazione Comunale, porta in processione la statua d’argento raffigurante il santo patrono.