Nonostante Sant’Agnello sia il secondo comune più piccolo della penisola dopo Meta, la Settimana Santa santanellese vede impegnate ben tre Confraternite nella organizzazione delle processioni.
Stiamo parlando dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento e Natività di Maria Vergine; la Arciconfraternita del Monte dei Morti dei Santi Prisco ed Agnello e la Confraternita del SS. Cuore di Maria e di S. Giuseppe.
Gli incappucciati di Sant'Agnello
Nella tarda serata del Giovedì Santo è la Confraternita del SS. Cuore di Maria e di S. Giuseppe che per prima svolge la sua processione. Più precisamente, quella del “Cristo Orante del Getsemani”;
ad essere portata in processione è infatti una statua raffigurante Gesù Cristo che prega nell’orto degli ulivi rendendola, così, unica nel suo genere.
Anche la “divisa” è molto particolare: saio bianco e mozzetta viola. Suggestivo il coro femminile con l’inno “Mira quel dolce volto” e il coro maschile del Miserere.
La congrega dei cosiddetti “Giuseppini” a seguito di alcune vicissitudini successive alla fondazione (1873) quindici anni più tardi si aggrega all’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione della B. V. M. In San Lorenzo in Damasco di Roma.
Nelle prime ore del Venerdì Santo (ore 2.30) è la bianca dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento e Natività di Maria Vergine che inizia la processione della Addolorata per le vie di Sant’Agnello.
La congrega, con sede nell’omonima cappella, venne fondata nel 1424; tuttavia le sue regole ottennero l’approvazione ecclesiastica solo nel 1723.
Carisma del Sodalizio era il culto divino, formare i fanciulli alla fede, l’esercizio di opere di carità verso i bisognosi o di garantire degna sepoltura ai poveri.
Nella serata (ore 20.00) tocca alla nera dell’Arciconfraternita del Monte dei Morti dei Santi Prisco e Agnello svolgere la sua processione del Cristo Morto.
Con la “divisa” nera e mozzetta rossa, questa processione mostra una caratteristica estetica che la differenzia dalle altre processioni della penisola.
Gli incappucciati qui indossano il “capirote” iberico: il copricapo armato tipico dei penitenti nelle confraternite della Semana Santa spagnola.
La processione porta per le strade del paese la statua del Cristo Morto e la sua Addolorata.
Il coro dei bambini canta l’inno “Deh, Popoli” e gli uomini, dietro il troncone di statue, cantano il Miserere.
La congrega, fondata come Monte di Pietà nel 1642, presentava come scopi primari la celebrazione di suffragi per i confratelli defunti e il conferimento di degna sepoltura ai morti abbandonati per le strade.
Attualmente partecipa attivamente alle attività della parrocchia.
Nel 2014, dopo un lungo percorso iniziato nel 1906, il Sodalizio riceve finalmente l’approvazione per associarsi al Gonfalone di Roma, elevandosi così ad Arciconfraternita.