La Penisola Sorrentina è rinomata per le sue affascinanti tradizioni.
La Pasqua rappresenta un momento culminante dell’anno, durante il quale si concentrano numerose usanze che compongono un vasto patrimonio culturale a cui gli abitanti della penisola sono molto legati.
Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina
La Settimana Santa rappresenta un aspetto essenziale del patrimonio culturale e tradizionale della Penisola Sorrentina, in cui tutto il territorio si identifica. Durante questo periodo
La tradizione delle palme in midollino
Tra le varie tradizioni locali, una merita particolare attenzione: i colombini in midollo di fico.
Questa è una tipica usanza di Vico Equense durante la Domenica delle Palme, insieme alle Processioni della Settimana Santa e alle Palme di Confetti.
I colombini vengono creati per adornare i rami di ulivo da portare a benedire.
Alcuni artigiani esperti e creativi sono capaci di realizzare vere e proprie opere d’arte, utilizzando intrecci per creare pavoni e fiori complessi.
Scopri queste bellissime sculture di elevata finezza e ricche di particolari durante le celebrazioni della Settimana Santa a Vico Equense!
Le origini
La tradizione dei colombi in midollino ha origine fra gli antichi casali di Vico Equense, dove la vita era scandita dall’agricoltura.
Durante le scadenze legate alle colture, si sviluppavano tradizioni particolari, come quella di confezionare i colombi in midollino.
Questa pratica si sviluppò in concomitanza del periodo di potatura dei rami “giovani” dell’albero di fico, in particolare quelli nella parte bassa del tronco.
La rimozione di questi rami, infatti, permetteva alla pianta di crescere e fruttificare correttamente.
La raccolta del midollo di fico e la lavorazione
Per confezionare i colombi in midollino, i rami giovani dell’albero di fico vengono selezionati e tagliati in piccoli pezzi da nodo a nodo.
Per estrarre il midollo, si utilizzano esclusivamente tralci di vite secca di dimensioni varie, prestando molta attenzione a non danneggiarlo.
Il midollino, infatti, deve essere integro e senza alcun segno di ammaccatura per poter essere lavorato.
Dopo l’estrazione, il midollo viene immerso in acqua o posto su un panno umido per evitare un’essiccazione rapida e modellarlo con tranquillità.
Come si lavora il midollo di fico?
A questo punto si scelgono 3 midolli: uno per il corpo, uno più lungo per le ali e un altro per chiudere il colombino.
Generalmente lo schema di lavorazione è il seguente:
- il midollo per il corpo viene modellato in modo da creare il becco;
- il secondo va appoggiato al primo disponendolo a ferro di cavallo;
- l’ultimo ferma i primi due bloccando le estremità aiutandosi con le dita e legando il tutto con del filo sottile (che sia cotone o rame sottile);
- con l’aiuto di forbicine appuntite, si definiscono le alette e la codina;
- una volta pronta, la piccola scultura è pronta per essere legata al ramoscello di ulivo.
Ad oggi, purtroppo, sono poche le persone in grado di realizzare i colombi in midollino, principalmente anziani.
Dunque, il rischio che questa tradizione scompaia è elevato.
Si spera che gli appassionati di cultura e storia locale si interessino a questa forma d’arte per impararla e tramandarla nel tempo, evitando così la sua estinzione.
Si ringrazia Myriam D’Esposito per il contributo fotografico.