Piano di Sorrento: la Settimana Santa
Fino al 2017, le processioni che percorrevano le strade di Piano di Sorrento tra il Giovedì e il Venerdì Santo erano cinque;
Tuttavia dal Martedì Santo 2018 si è aggiunta quella della “Congrega di Spirito dell’Immacolata e dei Santi Nicola e Luigi”, affettuosamente conosciuti come “i Luigini”.
Ed è proprio con i confratelli bianchi a volto scoperto di San Nicola che ha inizio la Settimana Santa!
A loro, infatti, si deve il “Cammino della Croce”; un corteo che dalla piccola chiesa di San Nicola, percorre le stradine del centro storico accompagnato dall’inno “La Dolce Croce amata” intonato da un coro di voci femminili.
La congrega dei Luigini, ha il merito di aver formato umanamente e spirituale, lungo tutto il Novecento, tantissimi giovani di Piano.
Oggi, i Luigini partecipano a tutte le attività liturgiche della Parrocchia di San Michele Arcangelo proseguendo lungo un cammino di crescita religiosa e spirituale.
Mercoledì
Ad arricchire ulteriormente il giù ricco programma della Settimana Santa di Piano, c’è anche una sentita manifestazione che ha luogo il mercoledì.
Si tratta della rappresentazione storica in abiti e scenografie d’epoca della Passione di Cristo, conosciuta come “Rappresentazione Storica ’84” per il nome dell’associazione che da quasi quarant’anni porta avanti questo importante appuntamento.
L’intuizione fu del fotografo Antonio Irolla (scomparso nell’estate 2019) il quale, insieme ad un gruppo di giovani professionisti del “suo” Club Napoli, mise insieme le basi per una manifestazione che oggi attira tanti partecipanti e spettatori nelle strade di Pian.
Per info e materiale multimediale potete consultare il sito della Rappresentazione Storica ’84.
Giovedì Santo
La prima processione del Giovedì Santo è la Processione Bianca dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata.
Terminata la messa in Coena Domini, in parrocchia, una suggestiva cerimonia precede l’uscita del corteo in visita agli altari della Reposizione.
Ad accompagnare l’itinerario di preghiera (oltre al “Miserere” maschile) le note dell’inno “Genti Tutte” cantato da un coro di circa 450 voci femminili.
L’Arciconfraternita della SS. Annunziata fu fondata dal gesuita Jacopo Agnello Pollio nel 1608 nella omonima cappella, alle spalle della Basilica di San Michele Arcangelo.
Nel 1723, su approvazione di Benedetto XIII, venne associata alla Arciconfraternita del Gonfalone di Roma.
Tra i suoi compiti la cura spirituale (ma anche materiale, all’occorrenza) dei suoi associati, la celebrazione di Messe per i confratelli defunti ed il culto alla Vergine.
Oggi, il folto e attivo gruppo di confratelli e consorelle partecipa ad attività di formazione spirituale, all’organizzazione della processione nonchè partecipa attivamente alle attività parrocchiali.
La seconda processione del Giovedì, in visita agli altari della Reposizione, è invece quella dei confratelli rossi della Venerabile Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti.
Questa confraternita è la più antica del territorio di Piano. Fondata nel 1573, fu la primogenita della omonima Arciconfraternita istituita venticinque anni prima da S. Filippo Neri e si associò a questa nel 1577 divenendo, di fatto la prima Arciconfraternita dell’Arcidiocesi.
Il nome “Pellegrini e Convalescenti” è dovuto al compito di fornire assistenza e ospitalità ai fedeli in pellegrinaggio verso le grandi mete della cristianità, come Roma, Gerusalemme o Santiago de Compostela.
I confratelli, inoltre, si curavano di dare assistenza economica e di alloggio a chi non poteva permettersi un lavoro per condizioni precarie di salute nonché di assistersi vicendevolmente in caso di necessità.
L’antica sede del sodalizio si trova alle spalle della parrocchia della SS. Trinità.
Oggi i membri dell’Arciconfraternita, oltre che organizzare le due processioni pasquali, partecipano attivamente alle attività e manifestazioni parrocchiali.
Venerdì Santo
Tra la notte e la sera del Venerdì Santo sono cinque le processioni organizzate tra l’Arciconfraternita della Morte e Orazione, la Confraternita della Purificazione di Maria SS. e i rossi di Trinità.
Questi ultimi, a differenza della processione del Giovedì Santo, portano in processione le statue dell’Addolorata (una bella cartapesta leccese) e del Cristo Morto, quest’ultima in legno e scolpita ad Ortisei nel 2010 esclusivamente per i confratelli di Trinità.
L’Arciconfraternita della Morte e Orazione organizza le due processioni “Nere”: la processione dell’Addolorata che esce alle ore 2.45 del mattino del Venerdì Santo e la processione del Cristo Morto alle ore 20.00.
La processione della notte è certamente quella più suggestiva per l’atmosfera irreale nella quale s’inserisce, data anche dallo struggente “Inno di Passione” cantato dal coro maschile di voci bianche e dall’imponente coro del “Miserere”, formato da circa quattrocento cantori, che intonano il Miserere dell’autore abruzzese Selecchy.
Come nelle altre processioni, il Venerdì Santo notte è portata a spalla solo la statua della Vergine Addolorata, mentre la sera anche quella del Cristo Morto.
Il coro dei bambini, la sera, canta l’inno “Al Calvario”. Non c’è un solo carottese che non conosca questo canto, segno concreto dell’appartenenza viscerale a questo rito religioso.
L’Arc. Della Morte e Orazione così come oggi è conosciuta, ed eretta nella Basilica di S. Michele Arcangelo, risulta aggregata a quella di Roma nel 1629.
Secondo le finalità del Sodalizio, gli associati si curavano di garantire degna sepoltura ad indigenti e di impegnarsi in opere di carità cristiana, nella promozione della crescita spirituale e religiosa ed oggi si attiva concretamente nelle iniziative parrocchiali.
La sede “operativa” è sita in un altro posto sebbene quella “legale” sia la Basilica di S. Michele.
La Confraternita della Purificazione di Maria SS. Si occupa delle due processioni bianche: quella dell’Addolorata che esce alle 2.30 e quella del Cristo Morto, alle ore 20.00.
“Punto di forza” di questa suggestiva processione è il coro femminile che canta il bellissimo inno “Il Figlio Mio”.
A questo coro di sole donne, nella processione della sera si aggiunge anche il coro di bambini con l’inno “Fra immensi…”.
In entrambe le processioni è sempre presente il “Miserere”, da alcuni anni alla singolare maniera della spagnola cittadina di Zamora.
La Processione della sera, inoltre, presenta una caratteristica unica per le processioni carottesi, ossia la presenza anche di figuranti in costumi d’epoca.
Le fonti storiche ci raccontano che questa Confraternita venne istituita nel 1566 ed inizialmente era intitolata al SS. Sacramento.
Dopo essersi trasferita nella sede attuale, nell’oratorio attiguo alla Chiesa di S. Maria di Galatea (1590), nel 1663 mutò il suo titolo, diventando “Purificazione di Maria SS.”
La Confraternita si dedicava al culto mariano, celebrazione di Messe per i defunti, soccorso ai poveri e assistenza ai più bisognosi.
Oggi i confratelli sono parte integrante delle attività parrocchiali.