A Vico Equense, durante la sera del Venerdì Santo si svolge la celebre processione del Cristo Morto.
Non tutti sanno, in realtà, che sarebbe più corretto parlare di 2 processioni anzichè una, che raramente si svolgono entrambe nello stesso anno.
Curiosi? Ebbene, continuate la lettura di questo articolo e scoprirete la storia che ha portato alla nascita di questa importante tradizione equense!
Vico Equense: le due Processioni
Tutto ha inizio in seguito ad un curioso evento che riguarda uno dei casali equensi, Seiano.
In passato, esistevano infatti diverse Confraternite con sede nella Chiesa Parrocchiale. Le due più importanti erano quella della Morte ed Orazione e quella dell’Immacolata.
Per porre fine alle diverse liti che contrapponevano le diverse “fazioni”, l’Arcivescovo Monsignor D’Aquino (XVII sec.) decise di fondere le varie compagnie esistenti in una sola congregazione, che prese il nome di Arciconfraternita della Morte e Orazione. Compiti essenziali dei confratelli erano l’assistenza spirituale degli associati e la sepoltura dei defunti poveri.
La Processione Rossa
Spetta a loro, a tutt’oggi, l’organizzazione della processione triennale del Cristo Morto che ha luogo nelle prime ore serali del Venerdì Santo.
Si tratta della celebre processione rossa di Seiano – composta da quattrocento e più partecipanti – è particolare ed unica nel suo genere, dal momento che oltre ai tradizionali incappucciati prevede figuranti in abiti d’epoca e ben quattordici cavalli montati da soldati romani.
A rendere il tutto un unicum, contribuisce la sentita partecipazione dell’intera comunità, una “luttuosa esultanza” che garantisce continuità alla tradizione. Come ancora viene definita dagli anziani del posto questa è una vera e propria “festa del Cristo Morto”.
Alla suggestiva luce delle numerose fiaccole, il corteo degli incappucciati rossi partendo dal proprio sodalizio adiacente alla parrocchia, si muove per le strade principali del paese: il primo gruppo è composto dagli stendardi dell’Arciconfraternita con le fasce di apertura; fa seguito il gruppo composto dai figuranti e dai simboli della Passione – Giuda, Pilato, Caifa, la Veronica accompagnata dalle pie donne, il gallo di S. Pietro (in carne e ossa, altra peculiarità della processione seianese), i martiri.
Infine, a chiudere il corteo, le statue settecentesche del Cristo morto, in cartapesta, e dell’Addolorata, seguite dai Confratelli e dall’Amministrazione.
Ad accompagnare la processione, il coro dei bambini insieme alla banda. Dopo aver attraversato le strade principali di Seiano e di Vico Equense, la processione rientra, rischiarata dalle fiaccole poste su balconi e finestre, che creano un effetto mistico ed elegiaco.
La Processione Viola
Nei due anni che intercorrono tra una processione triennale e l’altra, a partire dal Venerdì Santo 17 aprile 1987, tocca invece all’Arciconfraternita dell’Assunta e Monte dei Morti di Vico Equense che organizza un’altra processione del Cristo Morto, comunemente detta degli “Incappucciati Viola”, la quale, per questo motivo, detiene anch’essa la sua unicità in Penisola.