Anche in Penisola Sorrentina, con la chiusura dei raccolti estivi con il mese di Ottobre, si giunge alla ricorrenza di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti.

Secondo l’antichissima credenza popolare, nella notte tra l’1 ed il 2 novembre i defunti tornano dall’aldilà recando con sé dei doni dal cielo per i cari congiunti.

Per rendere omaggio alla loro “visita”, l’usanza comune – con forte valenza simbolica – vuole che si prepari il caratteristico Torrone dei morti, o anche “torrone muollo” o “Muorticiell’ “.

E’ un torrone differente da quello classico (fatto di noci, mandorle e miele) e la cui forma richiama la cassa del defunto. Un dolce la cui ricetta originaria prevede una base di crema al cioccolato arricchita da nocciole e frutta secca, ricoperta da un guscio di cioccolato fondente.

I biscotti della festa dei Morti About Sorrento
I tipidi dolcetti dei Morti di Sorrento

La tradizione del torrone in Campania

La Campania (e in particolare la città di Benevento) vanta una antichissima tradizione legata al Torrone, che affonda le proprie radici ai tempi degli antichi romani.

All’epoca infatti, l’atto di consumare una pietanza dolce composta da miele e frutta secca era indicato come “Cupedia”, ossia “Desiderio di cibi delicati”.

Nel passaggio dal latino alla forma dialettale locale, diventa “Cupeta” e da alcune testimonianze scritte, a partire dal Settecento si parla di “torrone” – dall’antico verbo latino “torreo”- che significa anche “tostare” (mandorle, nocciole e noci).

 

torrone dei morti napoletani about sorrento
I torroncini dei Morti della tradizione Sorrentina

Tra fine ottobre e inizio novembre, dunque, moltissimi bar e pasticcerie della Penisola Sorrentina espongono in vendita il tradizionale dolciume, nei più svariati gusti e nelle più sgargianti forme.

Lo si può trovare di pasta di mandorle, crema al caffè o pistacchio, gianduia o tiramisù; il tutto arricchito da frutta secca o candita, granella di zucchero e chi più ne ha più ne metta!

Tutte queste prelibatezze sono avvolte da uno strato di cioccolato fondente o al latte, bianco o aromatizzato: questo guscio, pare, simboleggi la scura terra che custodisce e racchiude la dolce anima del caro congiunto passato a miglior vita.

Il consumo di questi torroncini morbidi simboleggia un modo per rendere omaggio ai propri cari estinti, un modo per esorcizzare la paura della morte e dell’ignoto.

i dolcetti dei Morti about Sorrento

La tradizione di Halloween a Napoli

Anticamente i dolcetti della festa dei Morti venivano offerti ai bambini che andavano in giro per le case a chiederli, tradizione che poi è stata rivisitata dalla ricorrenza di Halloween, festa popolare americana di origine celtica, che ricorre il 31 ottobre, la quale – manco a dirlo – era anticamente chiamata “All Hallows’ Eve”, ossia Vigilia di Ognissanti.

Si racconta che i bambini partenopei allo scopo di ricevere i dolcetti dei morti, erano soliti ripetere la frase “ E muort o me ddaje o t’e ccant”, ovvero “ i morti (ossia i dolcetti) o me li dai oppure i morti (come bestemmia) te li lancio contro!” una sorta di scherzosa (ma non troppo!) invettiva per incutere timore, insomma.

A Napoli, si sa, l’ottimismo non manca mai ed anche in una ricorrenza dalle note “tristi” si riesce a trovare un momento di gioia!

Per questo motivo, in ogni famiglia napoletana, il 2 novembre, non deve mai mancare a conclusione del pranzo questa prelibatezza così particolare come il Torrone dei Morti.

E se vi trovate in questo periodo dell’anno in Penisola Sorrentina non fatevi scappare un assaggio.

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