Durante il periodo di Pasqua, la Penisola Sorrentina offre un’atmosfera suggestiva e originale, grazie a una tradizione molto sentita che arricchisce la Domenica delle Palme con un simbolo storico e leggendario: le famose Palme di confetti.
Questa caratteristica tradizione rende unico il momento celebrativo e conferisce un sapore speciale all’intera zona.
Palme di Confetti: Curiosità
Se nelle chiese si preparano i ramoscelli di ulivo, spesso arricchiti anche da piccoli formaggi e nastri colorati, nelle abitazioni private della Penisola Sorrentina, si confezionano in modo del tutto artigianale e con il sapore di gesti tramandati e di usanze mai perse, le palme di confetti.
Queste possono avere le forme più svariate, rametti multiformi, alberelli, cestini, ma tutte sono fatte di confetti di mandorla.
Colorati o bianchi, arricchiti con fiori di carta e ogni altro adorno che possa arricchire la composizione, spesso mai uguale ad un’altra.
Le palme di confetti sono fatte innanzitutto per uso familiare, regalandole a parenti o amici ma spesso, chi conserva questa tradizione, si impegna a partire da mesi prima per confezionarne un numero adeguato per i vari negozi, che ne fanno oggetto di commercio.
Le origini
La storia delle Palme di confetti è una combinazione di culture diverse, incursioni e un periodo di guerra tra popoli, ma anche di un grande amore.
Secondo la leggenda, i confetti sono nati nel mondo arabo a scopo terapeutico grazie a un medico di nome Al Razi che usava uno spesso guscio di zucchero per mascherare il gusto amaro dei preparati .
Le caratteristiche palme di confetti risalgono al periodo dell’assedio turco e rappresentano un simbolo dell’arricchimento reciproco derivato dall’incontro tra culture diverse.
L’invasione dei Saraceni
Sorrento, nel passato, era spesso vittima di incursioni saracene, segnalate dalle campane e dalle torri di avvistamento.
Anche durante quella Domenica delle Palme, una flotta di navi si avvicinò alla costa, ma la popolazione fu pronta a mettersi al riparo.
I fedeli furono invitati a rifugiarsi in chiesa per pregare e invocare la protezione divina.
Fu allora che una forte tempesta costrinse i saraceni ad allontanarsi, ma una nave affondò.
Solo una donna saracena sopravvisse, spinta dalle onde sulla spiaggia.
Un giovane pescatore, di guardia sulla costa di Marina Grande, la vide annaspare e la salvò, affrontando le forti correnti del mare.
La sua storia è diventata leggenda, simbolo della forza e della solidarietà della comunità sorrentina.
La leggenda vuole che tra il giovane pescatore e la saracena che salvò dal naufragio scoppiò subito l’amore.
La ragazza giunse in chiesa nel momento della processione degli ulivi e, come segno di gratitudine, distribuì ai presenti dei confetti da un sacchetto, allora sconosciuti in Penisola.
Per ringraziare la comunità di Sorrento, la saracena insegnò loro a confezionare le palme di confetti, che da allora diventarono parte integrante della celebrazione della Domenica delle Palme.
La tradizione simboleggia l’incontro tra due culture diverse e l’arricchimento reciproco.